Ilaria Abbiento: Corrispondenze
ILARIA ABBIENTO. Artista di stanza a Napoli ha il primo incontro con la fotografia durante la sua infanzia quando uno zio fotografo la introduce per gioco in camera oscura. Si diploma al Liceo Scientifico, studia all’Istituto superiore di comunicazione Ilas lavorando prima come grafica pubblicitaria e poi come Art Director approfondendo in parallelo la materia fotografica. Partecipa a diverse collettive e vince il concorso fotografico “Scatta Mojoca” a Moio della Civitella, Salerno, nel 2011 con un reportage sugli artisti di strada.
Ha all’attivo una mostra personale “Concetta dei fiori” nel 2013 anno in cui entra in “Lab \ per un laboratorio irregolare” del fotografo Antonio Biasiucci. Con LAB espone il suo progetto fotografico “In ogni luogo” nella collettiva “Epifanie” al Castel dell’Ovo a Napoli, al Museo Macro per il Festival Internazionale della Fotografia a Roma e al SiFest Immagini Festival a Savignano sul Rubicone.
Per due anni consecutivi (2014/2015) selezionata come artista visiva al Festival Internazionale d’Arti Performative, AltoFest, con l‘Opera “Appartamenti” e poi con “Corrispondenze”. Partecipa a Photissima Art Fair 2014 a Torino con Galleria PrimoPiano.
Premiata a Corigliano Calabro Fotografia con l’Opera “Corrispondenze” vince Portfolio Italia 2015 in mostra al Centro Italiano Fotografia d’Autore a Bibbiena, Arezzo. Partecipa alla Residenza d’Artista BoCS Art 2015, curata da I Martedì Critici, con l’Opera “Opificio” per la collezione del Museo di Arte Contemporanea di Cosenza.
Selezionata nel 2016 tra gli artisti di Smartup Optima / Premio di Arte Contemporanea con l’Opera Harmonia.
Predilige la fotografia concettuale che le consente di costruire una poetica di immagini sospese nel tempo.
CORRISPONDENZE
Questa scatola di latta apparteneva a mia Nonna Maria.
La custodisco dal giorno in cui è volata via, è uno scrigno dove custodiva le sue corrispondenze insieme a una fotografia in bianco e nero che la ritrae sorridente accanto a mio nonno.
Il progetto è nato da un ricordo estivo della mia adolescenza quando, insieme al sapore del mare e alla dolce memoria di un primo bacio, portavo a casa un foglietto con su scritti alcuni indirizzi postali che mi avrebbero permesso, nei mesi successivi, di mantenere un legame, scrivendo e ricevendo lettere, con gli amici conosciuti in spiaggia.
“Corrispondenze” nasce con l’intento di mettere in relazione alcune persone che non si conoscono attraverso 2 elementi: l’immagine e la parola scritta.
Nella scatola ci sono 20 buste da lettera in cui leggerete il tempo che ho trascorso con loro nella visita dedicata ad un ritratto fotografico e un piccolo racconto di vita, un pensiero, un ricordo, una frase rivelata al momento annotato nel libretto dei miei appunti che insieme alla foto costruiscono l’ “immagine”, istante di memoria, della persona ritratta in quell’incontro.
Queste lettere sono state spedite a destinatari casuali, custodi di un messaggio inaspettato a cui se si vuole si può rispondere.
La corrispondenza epistolare crea una sospensione, un tempo prezioso nell’immagine del pensiero, un qualcosa che oggi è raro ricevere.
Le lettere sono rivelazione di impulsi, percezioni, scritte indelebili della sfera personale dell’individuo che costruiscono da sempre racconti nell’immaginario del lettore.
Ho pensato che lo scambio di messaggi e di immagini della vita di qualcuno potesse dare origine a una relazione, in questo caso occasionale, tra il mittente e il destinatario.
Il progetto inoltre mira a cercare una “corrispondenza” nella vita di persone che non si sono mai incontrate e a riflettere sull’aspetto nostalgico dell’attesa di un messaggio ormai sparito nel nulla.