Luisella Daina: Assenza/Essenza
Luisella Daina fotografa free lance, eredita la passione per la fotografia da giovanissima. Da bambina infatti aiutava in camera oscura il papà, foto amatore esperto. Da subito rapita dall’espressività delle immagini in bianco e nero, sperimenta il piacere della fotografia e lo porta avanti per gioco, affiancandolo agli studi universitari. Laureatasi in lingue, viaggia per l’Europa e non dimentica mai di portare con se la sua reflex. Dopo alcuni anni impiegati lavorando nel settore della formazione, decide di riprendere in mano la propria vita e fare della fotografia un mestiere, l’unico cui vuole dedicarsi. Studia, frequenta maestri che le forniranno la chiave per comprendere che la fotografia è anche un faticoso lavoro di ricerca continua. Si affaccia fin da subito alla fotografia di reportage con un servizio commissionato dalla fondazione “Falcone”. In seguito porta avanti numerose collaborazioni fotografiche che la vedranno impegnata in vari ambiti, dalla fotografia di scena, principalmente riprese teatrali di spettacoli di prosa, alla fotografia commerciale. Da un anno collabora con varie agenzie, tra cui la “Kikapress” per la quale ricerca e produce reportage pubblicati dalla stampa nazionale.
Espone con la sua prima mostra personale dal titolo ASSENZA/ESSENZA, alla galleria Mondadori Multiutente di Palermo nel Febbraio 2014.
Da un anno circa si occupa anche di formazione progettando corsi di “alfabetizzazione fotografica” e laboratori esperenziali.
“Assenza/Essenza” nasce da un ampio lavoro che Luisella Daina ha realizzato impiegando più di tre anni alla ricerca di luoghi e scenari in cui tutto appare ridotto in macerie: edifici che hanno in comune il totale stato di degrado e di abbandono, teatri di un’assenza quasi tangibile. Ma al di la delle apparenze“Assenza/Essenza” non è un lavoro di documentazione dei luoghi degradati in Sicilia bensì un viaggio di scoperta introspettivo reso necessario da una crisi esistenziale che chiama a gran voce nuove modalita espressive, nuovi percorsi non ancora tracciati. Come è noto, la parola crisi deriva dal verbo greco krino (separare, scegliere) e indica la natura positiva che sottende questo vocabolo, ossia la capacità di distinguere e valutare, quindi di rinascere e ricreare partendo da nuovi presupposti e considerazioni. La tecnica fotografica ha un’innegabile funzione di sostegno in tal senso perchè, per sua natura, costringe costantemente chi la adopera ad effettuare delle scelte. L’inquadratura, il colore, la luce, il contrasto o la composizione sono tutte possibili strade, declinabili in svariate modaliatà. In questo senso la fotografia è una palestra per chi vuole allenarsi a scegliere o a ripartire da zero. Luisella Daina predilige in questi scatti inquadrature con un punto di vista dal basso verso l’alto, sempre molto prossimo alla terra, i dettagli sono ravvicinati e i colori variano dal nero cupo all’azzurro squillante. Nell’allestimento i particolari hanno la funzione di definire una condizione psicologica intensa, permettendoci di costruire, con sguardo più ampio, un percorso ben preciso. Tamite la conoscenza e la consapevolezza di se stessa, la fotografa ha realizzato una ricerca ove emerge costantemente il dialogo tra il dentro e il fuori, tra il buio e la luce, tra il vuoto e il pieno, tra la devastazione e la possibilità ancora inespressa di qualcosa di nuovo e vitale. Da una condizione di chiusura, di appiattimento, si passa gradualmente verso un’apertura espressa nelle inquadrature e nelle soglie che la fotografa rileva nella realtà circostante. Porte, cornici, finestre attraverso cui è possibile guardare altrove, elementi “di accesso alla visione del mondo esterno” che emergono “tramite la scelta dell’inquadratura fotografica e dei luoghi da riprendere, ricordando che la fotografia “è essenzialmente dispositivo di selezione e attivazione del campo di attenzione” (Luigi Ghirri). La fotografia è dunque conoscenza di se stessi e al contempo finestra sul mondo, strumento di lettura e di consapevolezza che permette una visione autentica e un approccio creativo. Il mezzo fotografico non ammette distrazioni ma richiede soltanto impegno e ricerca di quel mistero che, come diceva Einstein, è la fonte di tutta l’arte. Se la cultura punta più in alto di ciò che è la reatà , gli scatti di Luisella Daina trovano negli oggetti fotografati uno spunto creativo che mira a svelare la bellezza, al di la del significato razionale che nell’immagine risiede.
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