Mena Romio
Mena Romio nata a Corigliano Calabro dove vive e lavora come docente nella scuola secondaria di 1° grado. Laureata in Pedagogia con indirizzo socio-psico-pedagogico è felice di insegnare per stare a contatto con i ragazzi e con la loro voglia di crescere e di vivere, ma soprattutto per apprezzare, assieme a loro, la semplicità con la quale essi riescono a guardano il mondo.
La sua passione per la fotografia nasce fin da bambina, quando prende volentieri in mano la macchina fotografica di famiglia o le prime rudimentali “usa e getta” con le quali documenta momenti di vita vissuta e scorci paesaggistici. Ma la vera passione nasce quando comincia a condividerla con il suo Francesco Vitali Salatino, inseparabile compagno di vita dall’età di 16 anni…fino a qualche mese fa. Le uscite periodiche, muniti di macchine fotografiche, prima analogiche e poi le innovative reflex digitali, diventano per loro un rituale. La fotografia ha sempre rappresentato per Mena lo strumento per catturare in un click gli attimi della vita che ci passano davanti inesorabilmente e, per quanto simili e usuali, irripetibili. Ogni singolo scatto ha il potere di fermare il tempo, e fermare il tempo è da sempre uno dei sogni titanici dell’uomo: arrestare l’inesorabile panta rei. E la macchina fotografica è per lei uno strumento tecnico, ma anche un’amica di cui ci si può fidare, anche se a volte può tradire … per uno scatto troppo frettoloso, una esposizione male impostata… Ma a Mena non importa più di tanto: è la sensazione personale di quel momento, che può esprimere e conservare nel tempo in una foto; se la ritiene condivisibile la mostra ad altri, altrimenti la tiene gelosamente per sè.
Nella sua fotografia Mena vuole semplicemente, a suo modo, catturare situazioni quotidiane, visioni, ambienti, architetture, opere d’arte, oggetti …
Fino ad ora, poche volte ha messo in mostra i suoi scatti, perché definisce il suo fotografare, ironicamente, come puro divertimento, così come “ironica e divertente” ha sempre cercato di considerare la vita.
Tecnicamente si è sempre vantata di essere l’allieva “un po’ svogliata” del suo grande maestro Francesco.
Culturalmente si è arricchita grazie all’Associazione Corigliano per la Fotografia, di cui ha fatto parte fin dal suo nascere. Grazie alla partecipazione attiva e costante alle undici edizioni di Festival di Corigliano Calabro Fotografia ha avuto modo di accrescere la sua cultura fotografica per aver seguito tanti workshop con grandi nomi della fotografia: Gianni Berengo Gardin, Francesco Cito, Mimmo Iodice, Ferdinando Scianna, Toni Thorimbert, Maurizio Galimberti, Claude Nori, Martine Voyeux, Mario Cresci, Guy Le Querrec, Elena Givone, Enrico Bossan, Oreste Pipolo, Shobha Battaglia, Giorgia Fiorio, Franco Fontana, Joe Oppedisano, Giancarlo Torresani, Settimio Benedusi, Guido Harari.
Le sue mostre personali: “ATTIMI FUGGENTI” e “LA VITA…COME UN CARNEVALE!” hanno suscitato nell’ambito locale grande entusiasmo per l’esplosione di colori e gioia che caratterizza in modo particolare la fotografia di Mena.
Varie sono state le sue partecipazioni a collettive, per lo più organizzate dall’Associazione. E’ socia FIAF da qualche anno. Negli anni, ha prodotto materiale fotografico per pubblicazioni a livello scolastico e non; tra questi, un libro storico- fotografico sulle chiese di Corigliano e alcuni libretti di piatti tipici della cucina locale. Ma il libro-storico fotografico sul Castello di Corigliano, realizzato assieme a Francesco, è il sul ultimo vero vanto, solo perché ne ha curato non la parte fotografica, ma testuale e grafica.
La mostra che quest’anno presenta nell’ambito della 12^ edizione del Festival, è il frutto di una difficile selezione di scatti che fanno parte di un consistente archivio fotografico, raccolto nelle undici edizioni del Festival, dal 2003 al 2013. Gli scatti, presentati su pannelli che riassumono vari momenti, vogliono offrire una semplice, ma partecipata documentazione fotografica di ciò che si vive durante il Festival. Il coinvolgimento è principalmente personale, poi di coppia, dell’autrice con il suo Francesco, e poi di tutta l’associazione e, perché no, di tutti coloro che da anni amano partecipare a questo Festival della Fotografia che diventa vera Festa di Fotografia.
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