Francesco Vitali Salatino – Occhi di Scena
19 Giugno 2010
Francesco Vitali Salatino nasce a Corigliano Calabro nel 1962 dove vive e lavora come libero professionista.
La sua passione per la fotografia è iniziata dall’età di 12/13 anni, seguendo le orme del padre, anch’egli grande appassionato di fotografia, dal quale ha ricevuto in regalo la sua prima macchina fotografica.
Con il passare degli anni ha affinato e approfondito, a fasi alterne, questa passione iniziando anche a sviluppare e stampare le foto in proprio, il tutto da autodidatta.
Socio fondatore dell’Associazione Culturale “Corigliano per la Fotografia”, ha seguito seminari e workshop con i più grossi nomi della fotografia internazionale quali: F.Scianna, G. Berengo Gardin, Ken Damy, M. Galimberti, T. Torimbert, F. Fontana, F. Cito, M. Jodice, Bernard Ploussu, Guy Le Querrec, L. Campigotto.
Ha partecipato a diverse mostre collettive. È socio FIAF da qualche anno.
La sua passione per la fotografia sportiva lo ha fatto apparire su numerose testate giornalistiche nazionali e locali, mentre il suo interesse a riprodurre fotografie paesaggistiche e architettoniche del proprio territorio lo ha portato a dare il suo contributo fotografico su diverse pubblicazioni anche a livello nazionale.
Ha prodotto l’intero materiale fotografico per la realizzazione di diversi libri, tra cui “Corigliano Calabro, Storia-Cultura-Economia” della Rubbettino Editore.
La grande passione ed esperienza in campo informatico lo ha avvicinato alla fotografia digitale che gli ha dato nuovi e grandi impulsi in campo fotografico, nel documentare i luoghi, le cose, la vita quotidiana e gli avvenimenti in genere che hanno ampliato il suo archivio fotografico creato nell’arco di circa trent’anni.
Pur apprezzando moltissimo l’emozione che può dare la foto in bianco e nero, la sua idea fotografica, contrariamente a molti grandi fotografi, è nata ed è sempre cresciuta e vista cosi come la vedono gli occhi di tutti gli uomini; cioè a “colori”.
Questo suo modo di vedere e di concepire le immagini lo ha portato ad ammirare e seguire colui che egli riteneva e ritiene a tutt’oggi uno dei maggiori fotografi, esperti e cultori della foto a colori, Franco Fontana, e che, in fondo, ha segnato il suo pensiero ed il suo stile fotografico.
Rendere reale, vero, unico, il colore e la vita quotidiana è sempre stato il suo sogno e allo stesso tempo il suo incubo. Forse è per questo che il destino ha voluto che, a distanza di tanti anni, la sua prima vera mostra fotografica, venisse realizzata proprio nella stessa data e nello stesso luogo dove F. Fontana esporrà, anch’egli, una mostra su Corigliano Calabro, entrambe inserite in uno dei più importanti Festival di Fotografia d’Italia “Corigliano Calabro Fotografia”, giunto alla sua 8a edizione.
La sua mostra “Occhi di scena” è un piccolo estratto delle migliaia di scatti effettuati in questi anni, durante numerose manifestazioni teatrali, musicali ed altro, che si sono tenute in ambito locale, a dimostrazione che anche in questo “profondo sud” è presente una fervida e intensa vita culturale.
Certamente egli non ha la presunzione di dire che questi scatti rappresentino immagini simbolo o tantomeno sensazionali. Sono solo istantanee che, secondo il suo modo di fotografare, vogliono far “vedere” a tutti l’attimo fuggente, l’istante, la frazione di secondo, mostrando, appunto, «quello io vedo con i miei occhi» –così egli dice- «e che, invece, l’inesorabile scorrere del tempo fa volare via e non esibisce mai nella sua interezza e, a volte, nella sua drammaticità».
Scorrendo le immagini in mostra, ognuno di noi può, più o meno, scorgere in esse l’espressività, la fatica, il sudore e tutto quello che si nasconde dietro anni di sacrifici, per arrivare ad ottenere un risultato esaltante sia per il pubblico che per il protagonista della scena oggetto dello scatto.
Come fotografo ha cercato di documentare quello che gli altri non riescono a vedere, non per incapacità visiva, ma solo ed esclusivamente per quella velocità di esecuzione che gli occhi biologici non sono capaci di bloccare.