PIERO GEMELLI
CORPO ESPRESSIONE DEL SENTIMENTO
Piero Gemelli, architetto, fotografo, nasce a Roma. Conosciuto in particolare per il suo lavoro come fotografo di moda, beauty e still life, ha realizzato campagne e immagini pubblicitarie per noti marchi internazionali, tra cui Tiffany, Gucci, Ferrè, Lancome, Esteé Lauder, Revlon, Shiseido. Considerato uno dei fotografi italiani più importanti a livello internazionale, è stato a lungo collaboratore di Vogue e ha partecipato a numerose esposizioni: la prima mostrapersonale “Idea Progettata – fotografie 1983-1993” (Il Diaframma, Milano, 1994), “20 anni di Vogue Italia 1964 – 1984” (Milano, 1985), “A propos de la photographie italienne ” (Musee de l’Elysee, Losanna, 1992), “Lo sguardo Italiano – fotografie dimoda dal 1951 a oggi” (Rotonda Besana, Milano 2005), “W(H)O- MAN” (MyOwnGallery, Milano, 2010), “Piero Gemelli, Vintage Prints” (Still Gallery, Milano, 2016), “An Interior Life” (Milano 2019) mostra a cura di Maria Vittoria Baravelli, nella propria casa/studio durante MIArt e Salone del Mobile. Ultima mostra personale ” PIERO GEMELLi – LA BELLEZZA SVELATA, fotografie e storie immaginate” (PAN Palazzo delle Arti di Napoli – Napoli 9 Ottobre – 20 Novembre 2021) a cura di Maria Savarese e Maria Vitoria Baravelli in collaborazione conl’Assessorato all’Istruzione, alla Cultura e al Turismo del Comune di Napoli e Camera Nazionale della Moda. Una retrospettiva con oltre cento opere, tra fotografie, disegni esculture di fil di ferro. Del 1993 la prima monografia “Piero Gemelli: Fotografie 1983-1993 ” con introduzione di Natalia Aspesi. Nel 2021, ottobre, esce in distribuzione il libro ” Piero Gemelli, fotografie e storie immaginate” a cura di Maria Vittoria Baravelli. Editori Paparo “Il libro racconta la storia di Piero Gemelli, del suo lavoro e del pensiero alla base di esso, giocato tra arte e fotografia, un racconto polifonico di più autori: Riccardo Falcinelli, Emanuele Coccia, Emiliano Ponzi, Carla Sozzani, Antonio Mancinelli, Carrie Scott, Alessandro Calascibetta e Maria Savarese. Gemelli lavora anche come direttore artistico e architetto nell’ambito del design e dell’arredamento e affianca al suo lavoro professionale una propria produzione artistica di fotografia e grafica.
PIERO GEMELLI
CORPO ESPRESSIONE DEL SENTIMENTO
Piero Gemelli sfugge in realtà a qualsiasi classificazione che abbia presunzione di
assolutezza.
Il suo approccio alla fotografia è più vicino ed analogo a quello che seguirebbe un
architetto per un progetto. Lo scrive Natalia Aspesi in apertura della monografia “Piero
Gemelli, fotografie 1983-1993” in cui si legge che in fin dei conti: “Gemelli sia più che un
architetto diventato fotografo, un architetto che ha scelto la scultura. Un uomo che crea
opere con le cose e con i corpi e li fotografa solo perché non può mostrare l’oggetto che
amorevolmente immagina e costruisce”.
Piero Gemelli ha guardato, sognato, immaginato costruito e prodotto fotografie che si configurano
come la summa di tutto ciò che ha visto, letto e studiato. Perché la moda, è tutt’altro
che frivola ed è da considerarsi un oggetto sociologico privilegiato, sul cui campo si
giocano incontri che vedono coinvolti attori provenienti da tutti i settori della via sociale,
culturale ed economica. E se è vero che la moda e la fotografia ad essa collegata, è in
grado di raccogliere tutti gli stimoli, di rimetterli in gioco diventando così terreno di interpretazione,
traduzione e spazio di una cultura condivisa.
“Io non rubo l’attimo, non fotografo ciò che accade ma ciò che vorrei accadesse” così
Gemelli ci racconta la sua visione della fotografia di cui trasforma lo spiccato realismo, in
pura cont ingenza.
Le donne sono amate dal fotografo e vengono colte per quello che loro permettono a lui di
vedere; sono donne bellissime, scultoree oppure adornate di gioielli, pizzi , e moderni ci –
meli. Un mondo ideale e immaginario che non ha apparentemente riscontro con la realtà e
con la storia, ma che con essa inevitabilmente si fonde.
Gemelli inscena i suoi mondi possibili, le sue dame, intrise di una magica malinconia e
crea un gioco sottile tra atmosfere diverse e corrispondenze fascinose. E il corpo si fa
espressione del sentimento.
Maria Vittoria Baravelli