Pietro Masturzo

Pietro Masturzo è un fotografo documentarista e fotoreporter indipendente il cui lavora si concentra principalmente su tematiche politiche e sociali in aree di conflitto.

Le sue immagini sono state pubblicate sulle maggiori testate italiane e internazionali ed esposte in numerose mostre, personali e collettive, nell’ambito di festival di fotografia internazionali, gallerie, musei, spazi pubblici e istituzionali.

Tra i vari riconoscimenti, ha ricevuto il prestigioso World Press Photo of the Year nel 2010 per il suo lavoro in Iran.

Negli ultimi anni Masturzo si dedica soprattutto a progetti di fotografia a scopo sociale, in collaborazione con diverse fondazioni e associazioni e con il supporto di Canon.

E’ un membro dell’agenzia Prospekt.

Facts On The Ground

Gli insediamenti israeliani nei Territori Palestinesi Occupati rappresentano uno dei maggiori ostacoli al processo di pace, rendendo di fatto impossibile la nascita di uno Stato palestinese.

Le colonie sono illegali secondo il diritto internazionale in violazione della Quarta Convenzione di Ginevra e condannate da diverse risoluzioni delle Nazioni Unite.

Nonostante ciò, dal 1967 Israele continua ininterrottamente a finanziare, incentivare e promuovere l’espansione degli insediamenti, creando sempre nuovi “facts on the ground”. Questa è l’espressione utilizzata per descrivere la strategia politica israeliana, che consiste nel creare “sul terreno” una condizione tale da rendere il processo coloniale irreversibile.

Ad oggi oltre 700 mila coloni abitano i territori occupati tra Cisgiordania e Gerusalemme Est, spinti da motivi religiosi e nazionalisti, ma anche e soprattutto dalla mera convenienza economica (case a prezzi agevolati, terreni agricoli gratuiti, servizi e strade dedicate) alimentando con la loro presenza le politiche di sfruttamento del territorio e delle risorse naturali dei palestinesi.

Dal 2013 il fotografo Pietro Masturzo porta avanti un progetto di documentazione visuale che lo ha portato ad esplorare la complessità dell’occupazione e a mostrarne tutta la sua violenza, anche nei suoi aspetti meno evidenti.