6a Edizione - 2008,  mostre 2008

"Semplicemente Grazie" di Flavio Oliveira

Flavio Oliveira , uno dei più bravi e sensibili fotografi brasiliani, ospite nella edizione 2008 del festival, ha scritto una bella lettera (nel suo simpatico italo-brasiliano) che ci permettiamo di pubblicare per condividerla con gli appassionati di fotografia. Ricordiamo che una delle fotografie esposte nella mostra di Flavio Oliveira, durante l’edizione 2008 di Corigliano per la Fotografia dal titolo “Prisioneiras de Lixo (prigionieri della spazzatura)”, è stata selezionata come una delle cinquanta migliori fotografie in Bianco e Nero del Brasile nella mostra annuale Leica Brasil 2008.
Questa foto è stata anche  ceduta da Flavio Oliveira, per essere usata nel Calendario Annuale dell’Unicef del Brasile per il 2009. E farà parte di due libri – Semplicemente Invisibile – di Flavio Oliveira e della fotografa italiana Elena Givone, e in – Trash Society – libro che affronta il problema dei rifiuti nelle varie città del Brasile e del mondo.
Ambedue in fase finale di edizione in attesa di essere pubblicati nel primo semestre del 2009.

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“Cari amici,
Vi ringrazio di maniera unica alle parole a me indirizzate nell’articolo pubblicato nel sito di questo festivale, parole meravigliose su di me e la mia cosi bell’arte. Tuttavia, descrivo con tutta umiltà possibile che non sono meritevole delle parole che mi son state designate, dunque queste parole sono profonde a chi ancora impara a tuffare nell’immenso oceano delle luci e nel mare senza frontiere della fotografia.
Miei cari, la fotografia originalmente “… è dipingere con la luce…”, originalmente è registrare milioni dei sentimenti, infinite sensazioni, accumulare storie e parole, preservare la storia sul punto di vista di chi lo vede condotto per uno sguardo e reggito per un pensare e tutto questo su soltanto un solo frammento di carta.

Siamo previlegiate, perchè Dio ci ha datto il dono di registrare in pennellate di luce parte del suo infinito universo. Abbiamo comprovato con questo che “… siamo l’imagine e somiglianza di Dio…”, dunque in un fotogramma “…vuoto e senza forma…” possiamo creare un universo degli informazioni, sentimenti, colori, luci, imagini, speranze e il più incredibile di tutto senza parlare una sola parola. Soltanto con un cliccare…
La fotografia ha il dono di unire i saggi e separare gli sciocchi, dunque saggi sono quelli chi sanno, e sciocco quello chi semina la disuguaglianza, e noi sappiamo come è buono preservare i nostri pensieri attraverso dagli registri fotografici. Sappiamo come è buono seminare amici e raccogliere delle amicizie eterne. Perchè quando il nostro tempo sia finito, quando nostro cuore non sia ascoltato dai viventi, le nostre fotografie sarano eterne e tutti ne dirano questo era amico di questo, e questo amava questo che amava quello e tutti hanno stato a Corigliano e sono stati felice. E, allora, i sentimenti contenuti in nostre fotografie sarano ascoltati dai cuori delle nuove generazioni e dagli angeli.
In essenza, ha nel nostro tempo di poca fede la fotografia la capacità di mostrare nella dolore l’assenza di umanità degli esseri umani. E con chiarezza aiutare aprire le menti per le soluzioni possibile e vere.
Sappiano tutti quelli che hanno stati volsi in questo festivale che voi non potete imaginare come sono speciali, come sono unichi in un mondo di più digitale ed uguale. Ogni giorno più masterizzato e costruito dagli imagini e persone ritoccate e divergenti dalle sue originalità ed autenticità. Perchè soprattutto ciò voi siete autentici.
Lê Fotografie me hanno dato l’opportunità di effettivare lavori, mi hanno portato a luoghi lontani, mostrare delle realità divergenti, agghiacciare la verità, registrare una microscopica frazione della nostra società, fatto delle persone pensare, seminato amicizie, me presentati maestri nelle più diversi campi, me avvicinato dalle molte persone, me mostrato molte realità e soprattutto me ne ha dato il grato piacere di seminare alcune amicizie longeve. Dal sicuro che non posso dimenticare di fortificare la mia fede in Dio davanti ogni nuova sfida e ogni nuova vittoria o sconfitta.
In Corigliano, l’ordine dei fattori è stato diverso, dunque prima di effettivare qualsia di questi eventi soppra, me ne fu dato da Dio l’opportunità di conoscere delle persone meravigliose seminando delle amicizie vere e conoscere una bella regione e così somigliante al mio caro ed enorme Brasile.
Durante ventun giorni, ho potuto fotografare, usufruire del festivale, parlare su Fotografia, imparare, trasmettere esperienze e stare senza preoccupazioni e felice, una volta che il festivale di Corigliano trascende il concetto di festivale, egli è stato più preso da un modello perfetto di come sarebbe il paradiso dedicato alle persone chi amano la Fotografia su tutte le cose.
Stare con le mie macchine, in speciale la mia cara Leica, amica di tante avventure insieme ai fotografi di tutte generazioni e scambiare delle esperienze soprattutto a quello che si rifere alla vitta fu qualcosa che molte libri non sarebbero capace da descrivere.
Voi siete delle persone che se il festivale non esistesti già sarebbe un motivo per una festa immensa, perchè in pochi luoghi Dio ha riunito un gruppo così formidabile. Tuttavia, come più difficile sarebbe da conoscerLe senza di questo festivale.
Una fotografia è costituita dai migliaia di punti di luce, altrimenti come Corigliano è costituita dai migliaia di grandi punti di luce. Ed ogni punto di lice ha un nome e grandi parte di questi nomi sta registrato per sempre nel mio cuore come la più bella foto di Corigliano che potrei scattare.
E al rispetto di questo fotogramma sta scritto, con la mia lettera e di maniera eterna la frase:
Semplicemente Grazie.”

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