Stefano Frequenta il suo primo corso di fotografia nel 2005 ed il suo crescente interesse lo porta in seguito a frequentare vari workshop, sul fotogiornalismo sul paesaggio sul reportage e corsi di approfondimento sulla lettura strutturale dell’immagine. Il reportage sociale è il genere fotografico sul quale si concentrata la sua attenzione. Ha esposto i suoi lavori in mostre personali a Mogoro, Nuoro, Oristano, Sassari, Siena, Firenze, Milano Gorizia Vercelli e Novafeltria. Negli anni 2014 e 2015 la giuria del concorso “Sardegna Reportage” seleziona i suoi lavori tra i migliori e verranno esposti al Museo Man in concomitanza con le mostre di Robert Capa e di Vivian Maier. Nell’aprile 2016 la sua mostra “kilometri Zero” viene inserita nel circuito del Photo Festival di Milano ed esposta nella galleria Spazio Raw. Il 21 Settembre del 2019 a Novafeltria (RN) in occasione della 6° edizione del festival Semplicemente Fotografare vince il 1° premio come miglior progetto fotografico. Sue immagini sono state pubblicate da diverse riviste e quotidiani nazionali come IN VIAGGIO, BELL’ITALIA, INSIDE MAGAZINE, IL FOTOGRAFO ed IL CORRIERE DELLA SERA. La sua fotografia ormai si è consolidata al racconto del suo paese, Mogoro, cercando al suo interno storie personali,

fotografie di reportage e di street. È L’ideatore del

Sardegna) e dal 2011 insieme all’amico e fotografo Vittorio Cannas ne cura la direzione artistica. Dal Marzo del 2017 entra fa parte del collettivo italiano di street photography “The Strippers”. Ad Aprile dello stesso anno pubblica il suo primo libro dal titolo “Kilometro Zero”. Nel 2021 con il progetto “Non è l’America vince il primo premio al 2° Corigliano Calabro Book Award, nello stresso anno

Bìfoto

(Festival Internazionale della Fotografia in

pubblica l’omonimo libro.

NON E' L'AMERICA

Quelli della mia generazione, ma anche tanti di quelli che appartengono alle successive, sono cresciuti accompagnati dall’immagine mitizzata dagli stereotipi hollywoodiani del far west. Luoghi selvaggi, dove la vita era regolata da norme semplici che spesso si riducevano nel nostro immaginario, alla velocità con cui una pistola veniva estratta dalla fondina. Il tutto contornato di spazi, quantomeno per noi europei, immensi, per lo più semidesertici, popolati di spine, pietre e cavalli selvaggi. Sull’onda di queste suggestioni può capitare di ritrovare parte di questi sogni adolescenziali anche a pochi passi da casa. Anche qui, nelle campagne nostrane possiamo trovare pietre e cavalli e la scarsa densità di popolazione della Marmilla in provincia di Oristano, amplifica gli spazi dove allevatori gestiscono piccole aziende agricole nei pressi di Mogoro. Come in un ranch del lontano ovest, anche qui la vita è fatta di lavoro e gli animali fan parte della famiglia. Così quando li vai trovare hai proprio la sensazione che il paesaggio, i volti, perfino il loro modo di fare, rompendo le barriere dello spazio e del tempo, ti abbiano risucchiato in una fattoria del vecchio West. Ma questa non è l’America.

Sandro Iovine